Luzz Spot

La mia foto
Ho bisogno di sfogarmi e di dire ad un qualunque nessuno chi sono, se non altro per ricordarlo a me stesso...

domenica 30 novembre 2008

Centrifuga

Possibile che sia cresciuto così in fretta che solo massiccie dosi di alcohol mi facciano tornare alla mia età?
Ogni giorno mi sembra di essere invecchiato di almeno 3-4 mesi.
Ho un amore che mi sta corrodendo e succhiando le interiora con la foga di una prostituta che cerca di guadagnarsi da vivere.
Ma mi permette di andare avanti.
Un po' come il fumatore che sa che quella merda lo farà morire... ma quelle sbuffate di fumo lo rilassano e lo fanno vivere meglio, senza la tensione del passare del tempo.
È così elettrizzantemente tragico sapere che l'unica cosa che mi da gioia di vivere sia l'uccidermi dal dentro, sperando in quel bacio che forse non tornerà mai più, in quello sguardo che sicuramente rivedrò, ma che non potrò cambiare mettendole le mani sulle guance come una volta.

Spero solo di invecchiare in fretta nella mia cazzo di testa, così vecchio da poter esser spensierato e senza speranza, ma felice di andare finalmente verso il nulla...

venerdì 21 novembre 2008

Thank you! Please come again

Son nato per scomparire ed apparire
Da una nuvola di fumo,
Entro in un pub per dimenticare l'avvenire,
Due croci alle mani, niente consumo.

I calli avuti da una vita di dedizione,
Ora sanno di tabacco,
Lei mi manca, è una maledizione,
Non me ne voglia, non me ne stacco.

Lo stomaco bolle dal cibo pesante,
Preso da Franco e dai senzatetto,
Ma soffre il mio cuore in questo istante,
Lontano da lei, sorgente d'affetto.

Le dita scappan dalla mia mano,
Ho disimparato a controllare,
Le sorti di una vita da villano
Che non ha mai smesso d'amare.

mercoledì 19 novembre 2008

Pensieri

Se ne è fatto uno speciale da solo stasera,
ed il suo bicchiere è pieno di sabbia,
e sembra che un tacchino sia nella sua mano,

Dagli un'immagine di nostro Signore,
o dagli un cucchiaio per scavarsi una fossa,
ciò che fa non è affar tuo,
ma offrigli una coperta per il freddo.

Litella strilla ad un maiale cieco
che Mark Sendler ha scalpito nel legno,
non preoccuparti, sta solo andando via, lo rivedrai...
Cammina alla spagnola verso il corridoio.

Le amiche di tua madre ti vogliono per i loro figli,
ma hai interesse nella scrittura,
loro bevono sorsi di libidine,
e tu zoppichi ed arranchi verso la tua tortura.

Un occhio a forma di tavolozza,
un orecchio perso in suoni altrui,
la mano odora di lavanderia zozza,
Gesù in un vaso di piscio, e tu con lui.

Una candela elettrica nel lume,
un'amica che ti tende la mano con un sorriso,
pensare a lei, la sua pelle e quel costume
che pur sorride e le irradia il viso.

Un cielo limpido senza nubi,
e qua sotto il fumo ad oscurare,
i vari contrasti della mia vita,
sincera e cupa, desiderio di cambiare.

lunedì 17 novembre 2008

Sapore



Torno a scrivere con una tastiera che non funziona, quindi le e saranno sia verbo essere che congiunzione.
Vabbe, a sto punto che mi importa.
E tardi.
Mi manca, e inutile che continuo a nasconderlo a me ed al mondo.
Mi manca un sacco.
Ogni tanto riguardo le foto, piango un pochino, e poi torno alla mia vita.
Ubriaco, ho fumato molte sigarette venerdi sera.
Il sabato mattina poi, mi son svegliato ed avevo in bocca il suo sapore, profumavo di lei, ed il mio cuore si e spezzato a metà.
Sabato poi sono andato a far volare il kite. Critch mi viene a prendere con una Mini grigia, la stessa sua...
Ho smesso di fare parole crociate. Specialmente quelle in cui ti danno delle parole e tu le devi cercare in un miscuglio di lettere incasinate. Ci avevamo giocato una volta mentre stavamo andando ad un ristorante messicano.
Il violino ed il piano, la sauna che non ho mai voluto fare e che ora faccio tutti i giorni.
Le mie dita puzzavano di fumo e mi veniva da vomitare... ma ero felice.
Tutto questo contorno di scuola, amici, pensieri e cagate varie non esisteva piu.
Eravamo io e lei, sguardo nello sguardo, in un caffe di bergamo trovato per caso.
Lei parlava e voleva che io raccontassi ciò che ho fatto in quel luogo di esilio che mi son scelto.
La mia bocca non si muoveva, se non per dire "non so cosa dire, non ho parole"
Quel centesimo caduto nel rum. La cenere che riempie il mio stomaco. La prima volta che e successo qualcosa, che un cerino si e acceso.
Due righe segnate con le dita in una macchina bagnata di sudore.
Il traffico che non le ha permesso di vedere quella terza boa che mi ha portato in alto, le sue parole "io lo sapevo".
Le ho scritto una lettera che magari non le arriverà nemmeno perche mi sa che ho messo un francobollo in meno.
E' sempre la solita carta semicotonata, con una busta dello stesso materiale... il colore mi ricorda un po' quello dell trapunta su cui mi sono addormentato come una vacca con il raffreddore la prima volta che son stato a casa sua.
Mi affascina vedere come sia io che lei nascondiamo i denti nelle foto e cerchiamo di sorridere e ridere senza mostrarli.
I suoi occhi e la sua bocca, quei piedini microscopici che a momenti non trova nemmeno le scarpe che le vanno bene.
Il medaglione che le ho preso, e che le calza cosi bene in mezzo a quel petto rigoglioso.
Tutto questo mi manca un sacco, ed e' quasi tragico come solo il sapore del tabacco riesca a pugnalarmi con candidi ricordi come questi...