Luzz Spot

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Ho bisogno di sfogarmi e di dire ad un qualunque nessuno chi sono, se non altro per ricordarlo a me stesso...

mercoledì 30 aprile 2008

Cosa darei per lei?

Tutto, poiché niente ha più valore che vederla sorridere, guardandomi negli occhi.
Quando succede, i due mondi ai quali apparteniamo ed ai quali siamo necessari, scompaiono in ritirata, la loro oppressione non conta niente: io e lei e basta.
Questo chiedo, e se per caso altri valori  mi colpiranno, saranno impotenti di fronte al semplice sentore del suo profumo, che saprei riconoscere in un caos olfattivo. A questo punto uno si domanda, ma che valore e valore...? È un profumo...
Ma mi sembra di aver reso chiaro che di valori oramai non ne ho più... non saprei bene distinguere... basta che sia qualcosa che c'entri con lei.. allora prende valore

martedì 29 aprile 2008

Little Acorns

When problems overwhelm us and sadness smothers us where do we find the will and the courage to continue? Well the answer may come in the caring voice of a friend,a chance encounter with a book, or from a personal faith.
For Janet help came from her faith, but it also from a squirrel. Shortly after her divorce, Janet lost her father, then she lost her job.
She had mounting money problems. But Janet not only survived she worked her way out of despondency and now she says, life is good again. How could this happen? She told me that late one Autam day when she was at her lowest she watched a squirrel storing up nuts for the winter, one at a time he would take them to the nest. And she thought, if that squirrel
Can take care of himself with the harsh winter coming along, then so can I. Once I broke my problems into small pieces I was able to carry them,just like those acorns, one at a time.

Be like the squirrel girl, be like the squirrel.... auh....a-a-a-auh

lunedì 28 aprile 2008

La voglia di sommergersi

Esatto, sommergersi.
Non necessariamente usato come contrario di emergere, sommergersi in apnea tante volte aiuta.
Ci stacca dal mondo, dagli altri, da tutto: si è da soli con se stessi ed il resto non può fare e non è niente.
Ovviamente non si può sempre andare al lago e sbattersi sott'acqua, però si può provare a prendere delle azioni o delle emozioni ed usare come se fosserò la coppia acqua-blocco respiratorio.
Io stasera mi son fiondato al parco per correre un po', ed in un certo senso mi son staccato da tutto: 5 miglia da solo, con musica che fungeva più da isolante tra me ed i fruscii delle foglie suonate dal vento che da compagna di corsa. Ho studiato per un test di PSYC110 che ho fra 8 ore e dopo un po' di iperstudio il cervello non sapeva più a cosa pensare. Così ho pensato una roba strana e mischiata: martabigliettomichela-papàboesitothomasvideo-tempo-tempo-Fischerstudio-tempo-tempo-sciaremegliodomaniefarefigurematempo-tempo. Sempre sto tempo dappertutto. Allora, anche se Jovanotti dice che il tempo non lo puoi fermare, io penso che si possa ogni tanto fermarlo nella nostra testa... basta non dargli retta!!!
Infatti in quella mezz'ora passata a correre stasera il tempo non c'entrava niente, era solo un ritmo di passi, lo scricchiolare del terriccio del parco sotto le mie scarpe. 
Il tempo è talmente poco importante che viene considerato e misurato solo quando non si ha altro da fare... meglio fare altro...

domenica 27 aprile 2008

Pizza Hut, gradini, e pensieri...

Ho un'essay di inglese (o meglio, la prima versione...) da consegnare domani, e non ho nemmeno cominciato: ma ad essere sinceri non m'importa niente.
È più importante scrivere qua stasera, seduto sui gradini dell'entrata principale di casa mia qui a Lafayette. Principale perché da sulla strada, ma non la usiamo praticamente mai: infatti camera mia è una divisione dell'immenso salotto, e dato che siamo in 4 in una casa con due camere da letto, lo scorso semestre ci siamo ingegnati così.
Ad ogni modo vedrò di prendere una delle due camere da fine maggio, poiché una delle due ragazze che vive con noi se ne va fuori dalle palle (non la sopporto).
Oggi sono tornato da uno dei tanti weekend passati dai Bennett a sciacchiare un poco, stanco fisicamente e restio allo spadellare, così mi son fiondato da Pizza Hut a farmi una media con le verdure. 
La cosa comica è che a casa la pizza manco la mangio, non perché mi fa schifo, ma semplicemente perché ho altre preferenze.
Qui negli states la pizza ogni tanto la prendo, perché mi da il senso di qualcosa che sa di casa... non come sapore eh :), ma come situazione... pizza, Cola, staccarsi dalla società per un po' mentre si divora questo cibo non troppo sano.
Eppure finisce sempre che quando vado da Pizza Hut non sto mai là, ma mi porto la pizza a casa, sperando che ci sia qualcuno che voglia condividere quella robaccia così invitante con me... e puntualmente mi ritrovo da solo.
Così mi siedo fuori, davanti ai gradini di casa, e penso, o scrivo, o raramente studio ("dai, almeno durante la pizza no..." penso).
Stasera scrivo, e scrivo qua perché mi sa che me ne vado a letto fra poco ed il draft d'inglese lo faccio domani mattina alle 6..
Scrivo perché forse scrivendo i pensieri si calmano un attimo, dato che negli ultimi giorni penso a troppe cose insieme.
Lo stato d'animo non è certo dei migliori... sto sciando da far schifo, penso di mollare la combinata (che anche qui... non salto perché la costola mi fa un cazzo di male), addirittura perdo un po' di quel divertimento e goduria solita nello slalom, e la cosa forse mi spaventa più che farmi innervosire.
Penso che questi due semestri in fondo siano stati sprecati... o almeno credo. Sciisticamente non sono migliorato una mazza, anzi, quando Claudio (il mio coach) mi ha visto a casa si è messo le mani in quei pochi capelli che gli stanno rimanendo. Scolasticamente sono molto più indietro di amici in Italia i quali già hanno dato esami come Analisi e roba così... ma su questo non ci posso fare niente, nemmeno a passare il prossimo semestre in Italia cambierebbe la mia progressione negli studi.
Penso però che ho guadagnato altro: a parte parecchio grasso corporeo, ho degli amici di cui penso di potermi fidare. I rapporti qua si solidificano in modo speciale, poiché si vive a metri di distanza, si scia insieme, si fa quasi tutto insieme... In più mi sembra che il mio inglese stia migliorando notevolmente, anche se da perfezionista quale sono, non mi sento mai soddisfatto e vorrei avere un vocabolario molto più ricco...
Penso che mi manca casa, mi manca una ragazza in particolar modo, una persona che non riesco ad accettare di aver perso, una persona troppo bella da lasciarsela scappare. Penso di iniziare a capire cosa sia l'amore, e purtroppo l'ho capito dopo che ne ho avuto paura delle conseguenze, ed ora ne soffro gigantescamente di più la mancanza di quanto abbia potuto soffrirne le conseguenze di mantenerlo.
La penso, e la penso tanto, ed ogni volta che la penso la mia giornata si libera dalle nuvole, ed un sole raggiante mi accompagna fino a quando la luna lo mette a riposo.
Penso che ha un ragazzo che le sta accanto ora, e non so perché ma la cosa mi lascia indifferente. Forse ha trovato un amore più grande di quello che condividevamo? Lo dubito, faccio fatica ad immaginarmi una cosa diversa che possa essere meglio, e so che i suoi sentimenti erano sinceri. Quei sorrisi che mi regalava, ogni tanto però, non sempre, perché sapeva che troppi mi avrebbero mandato il cuore in pensione per iperattività.
Possibile che il mio errore sia stato così grave? Certo, perché ho fatto una cazzata allucinante... però non riesco a trovare niente di più importante in questo momento del perdermi verso casa sua, non sapendo la strada ma sapendo dove arrivare...

sabato 26 aprile 2008

Perché iniziare

Oggi, stanotte meglio, all'1 e 30 di notte, scelgo di aprire un blog.
Non so cosa ne verrà fuori, anche perché non ho intenzione di dargli una linea ne di farne qualcosa da dare in pasto ai visitatori.
Scriverò un po' in italiano ed un po' in inglese, 10 volte al giorno e poi basta per un mese forse: davvero, non lo so...
In questi ultimi mesi ho perso molto della mia persona, e forse scriverne mi aiuterà a ricordarmi chi sono, perché ho fatto qualche cosa nei miei primi 20 anni di vita e se di questo qualche cosa ci sia da andarne fieri.
Divento sempre più un vetro, una specie di nulla che riesce a provare poco interesse verso le cose che lo circondano.
Ho un paio di chiodi fissi in testa, e su quelli si basa la mia voglia di vivere, la mia voglia di pensare che la felicità ancora esista e che le lacrime che sto piangendo in questo momento siano dolci come il miele e non salate.
Vedremo... ora dormo e spero di svegliarmi domani